Trattamenti
Offriamo una vasta gamma di trattamenti ortodontici per tutte le età,
con particolare attenzione alla prevenzione.
La conservativa è la tecnica di rimozione della carie e della successiva ricostruzione del dente.
Questa procedura consente di ridare ai denti una forma ed una funzione corretta. Fino a 20 anni fa quasi tutte le otturazioni venivano eseguite in amalgama, un materiale metallico molto resistente ma antiestetico, Un fattore sfavorevole sottolineato da più autori è il rilascio nella bocca di mercurio che è uno dei componenti di questo materiale. Anche per questo motivo da circa 20 anni noi utilizziamo materiali compositi.
I compositi sono materiali estetici che vengono forniti al dentista in diversi colori, pertanto sarà possibile eseguire ricostruzioni difficilmente visibili all’occhio del paziente; inoltre permettono di mantenere molta più struttura dentale sana rispetto all’amalgama; infine grazie alla loro proprietà adesiva prevengono il rischio di frattura caratteristico delle otturazioni in amalgama.
Sarà possibile eseguire ricostruzioni completamente invisibili all’occhio del paziente
La carie si manifesta con una macchia scura dai margini mal definiti di consistenza morbida localizzata sulla superficie occlusale (dove si mastica) o sulle superfici interprossimali (tra un dente e l’altro). Non da nessun sintomo se non quando è ormai molto estesa; in queste circostanze il dente sarà ipersensibile agli stimoli termici freddo o ancora peggio al caldo e potrebbe essere necessaria la devitalizzazione del dente.
La carie è causata da batteri, principalmente S. Mutans e Lattobacilli; con accurate manovre di igiene orale è sempre possibile prevenirne l’insorgenza.
La carie non dà alcun sintomo se non quando è ormai molto estesa
L’endodonzia è quella branca dell’odontoiatria che permette di curare le affezioni che colpiscono la polpa dei denti; col termine polpa si intende il tessuto molle che si trova nel centro del dente, al di sotto dello smalto e della dentina, costituito da vasi sanguigni e dal nervo. Obiettivo dell’endodonzia è la rimozione della polpa e riempimento dello spazio vuoto della camera pulpare e dei canali radicolari con del materiale (cemento canalare) per l’otturazione canalare e guttaperca
La devitalizzazione di un dente richiede una o più sedute in base alle difficoltà che si incontrano nel trattare le radici del dente che presentano una certa variabilità. Il trattamento endodontico consisterà nella levigazione e disinfezione dei canali radicolari, mediante l’uso sequenziale di piccole lime e nella chiusura dei canali delle radici con il materiale da otturazione canalare. Dopo controllo radiografico si procederà all’otturazione della corona del dente. Se ciò che rimane del dente è sufficientemente robusto si potrà ricostruire in composito, oppure si provvederà alla ricopertura con una corona dentaria. Nei casi di estrema fragilità della corona residua potrà essere posizionato un perno endocanalare su cui posizionare una corona dentaria.
In seguito al trattamento endodontico il dente non avrà più alcuna sensibilità né al caldo né al freddo e neppure allo stimolo irritativo della carie; pertanto sarà ancora più importante sottoporsi a periodiche visite di controllo.
Un dente deve essere devitalizzato quando la carie ha invaso lo spazio occupato dalla polpa, quindi quando tutto lo strato di smalto e dentina frapposti tra la polpa e l’ambiente esterno risulta distrutto dalla carie, o quando a seguito di un evento traumatico c’è un’esposizione della polpa dentaria all’ambiente esterno.
I primi sintomi arrivano quando già la carie è molto estesa ed in questa fase viene avvertito dolore col freddo, man mano che la carie aumenta il dolore si intensifica, diventa spontaneo pulsante e spesso accentuato nella posizione da sdraiati per cui non si riesce a stare a letto; a questo punto occorre un trattamento di urgenza per risolvere la pulpite, termine che indica l’infiammazione della polpa.
Risulta oltremodo importante sottoporsi a visite di controllo periodiche onde intercettare i processi cariosi al loro insorgere, in questo modo si limiteranno i danni ai denti e si conterranno anche i costi delle terapie.
La pedodonzia o odontoiatria infantile si occupa dell’odontoiatria rivolta ai bambini.
La prevenzione è fondamentale fin dai primi anni di vita; non è mai troppo presto per prendersi cura della propria bocca.
L’igiene orale deve iniziare fin dall’eruzione del primo dente e mantenere i denti da latte in buone condizione è fondamentale per lo sviluppo di una dentatura permanente sana.
Quando si parla dei più piccoli, la prevenzione deve partire dai grandi, che devono aiutare i figli a monitorare l’insorgere della carie innanzitutto attraverso una dieta corretta. Un altro aspetto fondamentale è l’educazione all’igiene orale.
Una buona prassi è la somministrazione di una integrazione di fluoro nel passaggio tra i denti da latte a quelli definitivi, per prevenire la carie.
Per questo motivo consigliamo come prevenzione le applicazioni di fluoro e prima possibile dopo l’eruzione dei denti definitivi la sigillatura dei solchi.
La parola ortodonzia deriva dal greco e significa “denti diritti”.
E’ la parte dell’odontoiatria che diagnostica, previene e tratta le malocclusioni, cioè una scorretta chiusura delle arcate dentarie o una anomalia di posizione dei denti che porta ad alterazioni dell’estetica del volto e una masticazione scorretta.
L’ortodonzia serve a risolvere problemi funzionali (oltre che estetici) al fine di ottenere un regolare funzionamento dell’apparato masticatorio.
Se sospetti che questo problema ti riguardi, ricorda che non è solo un banale difetto estetico, ma può compromettere una corretta masticazione, senza la quale è impossibile avere una buona digestione e diventa difficile o talvolta impossibile eseguire una corretta igiene orale, esponendosi ad un maggiore rischio di carie dentaria e a infiammazioni del parodonto (tessuto di sostegno del dente, costituito da: gengive, osso alveolare, legamento parodontale e cemento radicolare).
Non ci stancheremo mai di ripetere che la migliore cura è la prevenzione; per cui una visita dal dentista già intorno ai 4 anni di età è molto importante per verificare se c’è una buona armonia tra le componenti anatomiche che costituiscono l’architettura cranio facciale.
Noi dello Studio Semerari dopo un’attenta valutazione clinica dell’occlusione, della funzione respiratoria, della deglutizione, della masticazione, della postura, dei modelli delle arcate dentarie e delle radiografie delle arcate dentarie e del cranio, suggeriamo il trattamento ortodontico più adeguato a risolvere sia i problemi funzionali che quelli estetici.
L’ortodonzia funzionale spesso è sottovalutata o poco apprezzata sia da parte dello ortodontista, che da parte dei genitori del piccolo paziente che preferiscono apparecchi no-compliance (quelli che non richiedono una collaborazione attiva).
Gli apparecchi funzionalizzanti in realtà sono degli strumenti estremamente utili poiché concorrono ad una duplice finalità, poiché non solo sono in grado di risolvere problemi dentali, primum movens che spinge i genitori a portare i piccoli pazienti in prima visita, ma si pongono un obiettivo ben più importante: modellare la crescita ossea in modo da porre le arcate dentarie in un corretto rapporto di occlusione.
L’azione ortopedica che viene a determinarsi agisce sia per stimoli diretti a livello intra orale che per stimoli di crescita indiretti, sfruttando le azioni fisiologiche del corpo quali: il ritmo respiratorio basale, la deglutizione, la fonazione, la salivazione.
Le apparecchiature funzionali mobili correggono, non solo la posizione anatomica dei denti, ma anche la funzione masticatoria e l’influenza che la malocclusione ha sulle componenti dell’apparato masticatorio, consentendo la funzionalizzazione ovvero il riequilibrio di tutto il sistema, nel rispetto della biologia e della fisiologia.
Vengono utilizzate nel bambino in crescita e spesso sono in grado di risolvere da sole la malocclusione senza dover ricorrere alle apparecchiature fisse.
Il segreto è utilizzarle il più precocemente possibile per evitare il peggioramento della malocclusione. Sono molto utili per correggere le abitudini viziate che col tempo andrebbero a peggiorare la situazione clinica.
Un esempio di Ortodonzia Funzionale è…
L’apparecchio fisso classico con ì ferretti, si applica sui denti e rimane in bocca 24 ore al giorno.
Il dentista fissa degli attacchi in metallo o bianchi sulla superficie esterna dei denti.
Successivamente si monta un filo elastico che esercita delle forze che portano i denti nella posizione voluta.
Si usa solo per raddrizzare i denti, non ha azione sulla crescita. Richiede una grande attenzione all’igiene orale, visto che i residui di cibo e placca si accumulano più facilmente.
La famosa mascherina trasparente mobile o invisibile tanto di moda oggi, utilizzata per il trattamento di malocclusioni dentali principalmente negli adulti, anche se si può utilizzare nell’adolescente.
Gli allineatori trasparenti vengono sostituiti ogni due settimane e spostano progressivamente i denti nella posizione che il dentista ha deciso col paziente all’inizio del trattamento tramite una simulazione al computer. Il tempo di cura varia dai 12 ai 36 mesi a seconda della complessità del caso.
La protesi è quella branca dell’odontoiatria che si occupa di sostituire uno o più denti mancanti, ridando al paziente una dentatura estetica, dalla forma e funzione corrette. Le protesi dentali possono ancorarsi a denti naturali, ad impianti dentali e si possono dividere in protesi dentali fisse e protesi mobili (o rimovibili)
La Protesi Dentale Fissa
E’ la protesi che viene maggiormente richiesta dai pazienti perché più estetica della protesi mobile e più confortevole in quanto per il paziente è come avere un dente naturale.
Essa può essere ancorata a denti naturali o ad impianti dentali. Attualmente quelle che garantiscono la migliore estetica sono quelle in oro ceramica e quelle in ceramica integrale o in zirconio.
Il materiale utilizzato per la realizzazione delle corone in zirconio
Il nome della corona porta a credere che essa viene fatta interamente in zirconio. Ma, in realtà, solo la parte interna è fatta di questo materiale, invece la parte esterna è realizzata in ceramica. La combinazione di questi materiali offre ai denti sia un’elevatissima resistenza che un’estetica incomparabile a nessun altro tipo di corone dentali.
La Protesi Dentale Mobile
Le protesi dentali mobili (o rimovibili) sono le soluzioni più economiche per la riabilitazione dei pazienti che hanno perso molti denti; sono protesi molto versatili che si possono adattare ai cambiamenti che la bocca subisce nel tempo come la perdita di denti o il riassorbimento osseo. Nonostante questi vantaggi le protesi mobili sono sempre meno tollerate dai pazienti sia per il disagio nel doverle togliere durante le ordinarie manovre di igiene sia per la paura che possano togliersi durante l’eloquio; quest’ultima in realtà è infondata perché una protesi dentale rimovibile è stabile e non si muove né durante la masticazione né durante un colloquio.
L’implantologia dentaria è il ramo dell’odontoiatria che si occupa di sostituire i denti mancanti utilizzando viti in titanio inserite nel tessuto osseo.
Secondo la tecnica tradizionale, dopo aver posizionato l’impianto, è necessario aspettare qualche mese perché l’impianto dentale diventi un tutt’uno con l’osso; solo a questo punto sarà possibile ancorare la protesi dentaria.
La fase di guarigione dell’impianto in titanio è detta osteointegrazione; da qui il termine di implantologia osteointegrata.
L’intervento di implantologia è molto più semplice e rapido di quanto si creda; si svolge in un’unica seduta, sia per uno che per più impianti, l’anestesia è la stessa che si esegue per un’estrazione.
La chirurgia implantare può essere eseguita su tutti, eccezion fatta solo per i pazienti che soffrono di gravi patologie. La percentuale di successo è molto elevata, superiore al 95%; questo dato insieme alla eccellente qualità estetica e funzionale della protesi supportata da impianti, pone questa riabilitazione sopra a tutte le altre.
Gli impianti possono essere sfruttati sia come ancoraggio per una protesi dentale fissa sia per sostenere una protesi dentale mobile.
Prima di procedere all’inserzione dell’impianto valutiamo sia clinicamente che radiograficamente quanto osso c’è a disposizione, sia in termini di altezza che di spessore, infatti l’osso alveolare (l’osso che circonda le radici dei denti) tende a diminuire dopo la perdita dei denti per un processo chiamato riassorbimento osseo.
Gli studi clinici hanno evidenziato che esistono dei parametri minimi al di sotto dei quali non è possibile posizionare un impianto di dimensioni adeguate che garantisca una funzione corretta.
La Radiografia 3D Cone Beam digitale attualmente è l’esame radiografico che pur limitando la dose di rx dà i migliori dettagli e la maggiore precisione nella pianificazione implantare e noi l’abbiamo adottata già dal 2014.
In merito al riassorbimento osseo bisogna dire che è un processo normale che colpisce l’osso alveolare ed inizia quando i denti vengono estratti, esso provoca la diminuzione di altezza e di spessore dell’osso e nei casi più gravi l’osso è talmente poco che è impossibile l’inserzione dell’impianto, senza interventi chirurgici atti alla ricostituzione di un volume adeguato. Si pensi che dopo soli tre mesi dall’estrazione di un dente la quantità di osso si riduce circa del 30% e nel periodo successivo continua a diminuire, seppure più lentamente; da questa osservazione è nata l’implantologia post – estrattiva.
L’implantologia post – estrattiva consiste nell’inserzione dell’impianto nella stessa seduta in cui si esegue l’estrazione del dente; in questo modo non si avrà riassorbimento osseo e sarà possibile posizionare un impianto più lungo (che è più stabile nel tempo rispetto ad uno corto) senza aver bisogno di una seduta supplementare per l’innesto osseo.
La gnatologia si occupa del trattamento delle disfunzioni dell’apparato stomatognatico, cioè delle problematiche relative alle funzioni della bocca e delle articolazioni temporo – mandibolari. Queste disfunzioni prendono vari nomi, DTM (Disturbi Temporo Mandibolari), DCM (Disturbi Cranio Mandibolari), Sindrome Algico Disfunzionale dell’Articolazione Temporo-mandibolare, tutte indicano un gruppo eterogeneo di alterazioni che possono essere molto disagevoli per il paziente.
I sintomi principali sono dolore, rumori articolari durante i movimenti mandibolari (detti click) e limitazione dei movimenti mandibolari, possono essere lievi e non dare alcun fastidio al paziente come essere intensi ed invalidanti. La tendenza di questi sintomi è al peggioramento con gli anni e non vanno sottovalutati soprattutto nei pazienti anziani che hanno perso molti denti e che non hanno una protesi che sostituisca gli elementi dentali persi.
Una visita di consulenza può evidenziare questi disturbi che con una terapia adeguata possono essere tenuti sotto controllo.
Principalmente è una alterata funzione, quale una protratta masticazione mono laterale, associata ad una situazione di stress che innesca la sintomatologia. Una valutazione clinica con l’ausilio di esami radiografici e strumentali ed eventualmente anche una risonanza magnetica, sono il presupposto di un inquadramento della patologia per poter scegliere la giusta terapia.
La conservativa è la tecnica di rimozione della carie e della successiva ricostruzione del dente.
Questa procedura consente di ridare ai denti una forma ed una funzione corretta. Fino a 20 anni fa quasi tutte le otturazioni venivano eseguite in amalgama, un materiale metallico molto resistente ma antiestetico, Un fattore sfavorevole sottolineato da più autori è il rilascio nella bocca di mercurio che è uno dei componenti di questo materiale. Anche per questo motivo da circa 20 anni noi utilizziamo materiali compositi.
I compositi sono materiali estetici che vengono forniti al dentista in diversi colori, pertanto sarà possibile eseguire ricostruzioni difficilmente visibili all’occhio del paziente; inoltre permettono di mantenere molta più struttura dentale sana rispetto all’amalgama; infine grazie alla loro proprietà adesiva prevengono il rischio di frattura caratteristico delle otturazioni in amalgama.
Sarà possibile eseguire ricostruzioni completamente invisibili all’occhio del paziente
La carie si manifesta con una macchia scura dai margini mal definiti di consistenza morbida localizzata sulla superficie occlusale (dove si mastica) o sulle superfici interprossimali (tra un dente e l’altro). Non da nessun sintomo se non quando è ormai molto estesa; in queste circostanze il dente sarà ipersensibile agli stimoli termici freddo o ancora peggio al caldo e potrebbe essere necessaria la devitalizzazione del dente.
La carie è causata da batteri, principalmente S. Mutans e Lattobacilli; con accurate manovre di igiene orale è sempre possibile prevenirne l’insorgenza.
La carie non dà alcun sintomo se non quando è ormai molto estesa
L’endodonzia è quella branca dell’odontoiatria che permette di curare le affezioni che colpiscono la polpa dei denti; col termine polpa si intende il tessuto molle che si trova nel centro del dente, al di sotto dello smalto e della dentina, costituito da vasi sanguigni e dal nervo. Obiettivo dell’endodonzia è la rimozione della polpa e riempimento dello spazio vuoto della camera pulpare e dei canali radicolari con del materiale (cemento canalare) per l’otturazione canalare e guttaperca
La devitalizzazione di un dente richiede una o più sedute in base alle difficoltà che si incontrano nel trattare le radici del dente che presentano una certa variabilità. Il trattamento endodontico consisterà nella levigazione e disinfezione dei canali radicolari, mediante l’uso sequenziale di piccole lime e nella chiusura dei canali delle radici con il materiale da otturazione canalare. Dopo controllo radiografico si procederà all’otturazione della corona del dente. Se ciò che rimane del dente è sufficientemente robusto si potrà ricostruire in composito, oppure si provvederà alla ricopertura con una corona dentaria. Nei casi di estrema fragilità della corona residua potrà essere posizionato un perno endocanalare su cui posizionare una corona dentaria.
In seguito al trattamento endodontico il dente non avrà più alcuna sensibilità né al caldo né al freddo e neppure allo stimolo irritativo della carie; pertanto sarà ancora più importante sottoporsi a periodiche visite di controllo.
Un dente deve essere devitalizzato quando la carie ha invaso lo spazio occupato dalla polpa, quindi quando tutto lo strato di smalto e dentina frapposti tra la polpa e l’ambiente esterno risulta distrutto dalla carie, o quando a seguito di un evento traumatico c’è un’esposizione della polpa dentaria all’ambiente esterno.
I primi sintomi arrivano quando già la carie è molto estesa ed in questa fase viene avvertito dolore col freddo, man mano che la carie aumenta il dolore si intensifica, diventa spontaneo pulsante e spesso accentuato nella posizione da sdraiati per cui non si riesce a stare a letto; a questo punto occorre un trattamento di urgenza per risolvere la pulpite, termine che indica l’infiammazione della polpa.
Risulta oltremodo importante sottoporsi a visite di controllo periodiche onde intercettare i processi cariosi al loro insorgere, in questo modo si limiteranno i danni ai denti e si conterranno anche i costi delle terapie.
La pedodonzia o odontoiatria infantile si occupa dell’odontoiatria rivolta ai bambini.
La prevenzione è fondamentale fin dai primi anni di vita; non è mai troppo presto per prendersi cura della propria bocca.
L’igiene orale deve iniziare fin dall’eruzione del primo dente e mantenere i denti da latte in buone condizione è fondamentale per lo sviluppo di una dentatura permanente sana.
Quando si parla dei più piccoli, la prevenzione deve partire dai grandi, che devono aiutare i figli a monitorare l’insorgere della carie innanzitutto attraverso una dieta corretta. Un altro aspetto fondamentale è l’educazione all’igiene orale.
Una buona prassi è la somministrazione di una integrazione di fluoro nel passaggio tra i denti da latte a quelli definitivi, per prevenire la carie.
Per questo motivo consigliamo come prevenzione le applicazioni di fluoro e prima possibile dopo l’eruzione dei denti definitivi la sigillatura dei solchi.
La parola ortodonzia deriva dal greco e significa “denti diritti”.
E’ la parte dell’odontoiatria che diagnostica, previene e tratta le malocclusioni, cioè una scorretta chiusura delle arcate dentarie o una anomalia di posizione dei denti che porta ad alterazioni dell’estetica del volto e una masticazione scorretta.
L’ortodonzia serve a risolvere problemi funzionali (oltre che estetici) al fine di ottenere un regolare funzionamento dell’apparato masticatorio.
Se sospetti che questo problema ti riguardi, ricorda che non è solo un banale difetto estetico, ma può compromettere una corretta masticazione, senza la quale è impossibile avere una buona digestione e diventa difficile o talvolta impossibile eseguire una corretta igiene orale, esponendosi ad un maggiore rischio di carie dentaria e a infiammazioni del parodonto (tessuto di sostegno del dente, costituito da: gengive, osso alveolare, legamento parodontale e cemento radicolare).
Non ci stancheremo mai di ripetere che la migliore cura è la prevenzione; per cui una visita dal dentista già intorno ai 4 anni di età è molto importante per verificare se c’è una buona armonia tra le componenti anatomiche che costituiscono l’architettura cranio facciale.
Noi dello Studio Semerari dopo un’attenta valutazione clinica dell’occlusione, della funzione respiratoria, della deglutizione, della masticazione, della postura, dei modelli delle arcate dentarie e delle radiografie delle arcate dentarie e del cranio, suggeriamo il trattamento ortodontico più adeguato a risolvere sia i problemi funzionali che quelli estetici.
L’ortodonzia funzionale spesso è sottovalutata o poco apprezzata sia da parte dello ortodontista, che da parte dei genitori del piccolo paziente che preferiscono apparecchi no-compliance (quelli che non richiedono una collaborazione attiva).
Gli apparecchi funzionalizzanti in realtà sono degli strumenti estremamente utili poiché concorrono ad una duplice finalità, poiché non solo sono in grado di risolvere problemi dentali, primum movens che spinge i genitori a portare i piccoli pazienti in prima visita, ma si pongono un obiettivo ben più importante: modellare la crescita ossea in modo da porre le arcate dentarie in un corretto rapporto di occlusione.
L’azione ortopedica che viene a determinarsi agisce sia per stimoli diretti a livello intra orale che per stimoli di crescita indiretti, sfruttando le azioni fisiologiche del corpo quali: il ritmo respiratorio basale, la deglutizione, la fonazione, la salivazione.
Le apparecchiature funzionali mobili correggono, non solo la posizione anatomica dei denti, ma anche la funzione masticatoria e l’influenza che la malocclusione ha sulle componenti dell’apparato masticatorio, consentendo la funzionalizzazione ovvero il riequilibrio di tutto il sistema, nel rispetto della biologia e della fisiologia.
Vengono utilizzate nel bambino in crescita e spesso sono in grado di risolvere da sole la malocclusione senza dover ricorrere alle apparecchiature fisse.
Il segreto è utilizzarle il più precocemente possibile per evitare il peggioramento della malocclusione. Sono molto utili per correggere le abitudini viziate che col tempo andrebbero a peggiorare la situazione clinica.
Un esempio di Ortodonzia Funzionale è…
L’apparecchio fisso classico con ì ferretti, si applica sui denti e rimane in bocca 24 ore al giorno.
Il dentista fissa degli attacchi in metallo o bianchi sulla superficie esterna dei denti.
Successivamente si monta un filo elastico che esercita delle forze che portano i denti nella posizione voluta.
Si usa solo per raddrizzare i denti, non ha azione sulla crescita. Richiede una grande attenzione all’igiene orale, visto che i residui di cibo e placca si accumulano più facilmente.
La famosa mascherina trasparente mobile o invisibile tanto di moda oggi, utilizzata per il trattamento di malocclusioni dentali principalmente negli adulti, anche se si può utilizzare nell’adolescente.
Gli allineatori trasparenti vengono sostituiti ogni due settimane e spostano progressivamente i denti nella posizione che il dentista ha deciso col paziente all’inizio del trattamento tramite una simulazione al computer. Il tempo di cura varia dai 12 ai 36 mesi a seconda della complessità del caso.
La protesi è quella branca dell’odontoiatria che si occupa di sostituire uno o più denti mancanti, ridando al paziente una dentatura estetica, dalla forma e funzione corrette. Le protesi dentali possono ancorarsi a denti naturali, ad impianti dentali e si possono dividere in protesi dentali fisse e protesi mobili (o rimovibili)
La Protesi Dentale Fissa
E’ la protesi che viene maggiormente richiesta dai pazienti perché più estetica della protesi mobile e più confortevole in quanto per il paziente è come avere un dente naturale.
Essa può essere ancorata a denti naturali o ad impianti dentali. Attualmente quelle che garantiscono la migliore estetica sono quelle in oro ceramica e quelle in ceramica integrale o in zirconio.
Il materiale utilizzato per la realizzazione delle corone in zirconio
Il nome della corona porta a credere che essa viene fatta interamente in zirconio. Ma, in realtà, solo la parte interna è fatta di questo materiale, invece la parte esterna è realizzata in ceramica. La combinazione di questi materiali offre ai denti sia un’elevatissima resistenza che un’estetica incomparabile a nessun altro tipo di corone dentali.
La Protesi Dentale Mobile
Le protesi dentali mobili (o rimovibili) sono le soluzioni più economiche per la riabilitazione dei pazienti che hanno perso molti denti; sono protesi molto versatili che si possono adattare ai cambiamenti che la bocca subisce nel tempo come la perdita di denti o il riassorbimento osseo. Nonostante questi vantaggi le protesi mobili sono sempre meno tollerate dai pazienti sia per il disagio nel doverle togliere durante le ordinarie manovre di igiene sia per la paura che possano togliersi durante l’eloquio; quest’ultima in realtà è infondata perché una protesi dentale rimovibile è stabile e non si muove né durante la masticazione né durante un colloquio.
L’implantologia dentaria è il ramo dell’odontoiatria che si occupa di sostituire i denti mancanti utilizzando viti in titanio inserite nel tessuto osseo.
Secondo la tecnica tradizionale, dopo aver posizionato l’impianto, è necessario aspettare qualche mese perché l’impianto dentale diventi un tutt’uno con l’osso; solo a questo punto sarà possibile ancorare la protesi dentaria.
La fase di guarigione dell’impianto in titanio è detta osteointegrazione; da qui il termine di implantologia osteointegrata.
L’intervento di implantologia è molto più semplice e rapido di quanto si creda; si svolge in un’unica seduta, sia per uno che per più impianti, l’anestesia è la stessa che si esegue per un’estrazione.
La chirurgia implantare può essere eseguita su tutti, eccezion fatta solo per i pazienti che soffrono di gravi patologie. La percentuale di successo è molto elevata, superiore al 95%; questo dato insieme alla eccellente qualità estetica e funzionale della protesi supportata da impianti, pone questa riabilitazione sopra a tutte le altre.
Gli impianti possono essere sfruttati sia come ancoraggio per una protesi dentale fissa sia per sostenere una protesi dentale mobile.
Prima di procedere all’inserzione dell’impianto valutiamo sia clinicamente che radiograficamente quanto osso c’è a disposizione, sia in termini di altezza che di spessore, infatti l’osso alveolare (l’osso che circonda le radici dei denti) tende a diminuire dopo la perdita dei denti per un processo chiamato riassorbimento osseo.
Gli studi clinici hanno evidenziato che esistono dei parametri minimi al di sotto dei quali non è possibile posizionare un impianto di dimensioni adeguate che garantisca una funzione corretta.
La Radiografia 3D Cone Beam digitale attualmente è l’esame radiografico che pur limitando la dose di rx dà i migliori dettagli e la maggiore precisione nella pianificazione implantare e noi l’abbiamo adottata già dal 2014.
In merito al riassorbimento osseo bisogna dire che è un processo normale che colpisce l’osso alveolare ed inizia quando i denti vengono estratti, esso provoca la diminuzione di altezza e di spessore dell’osso e nei casi più gravi l’osso è talmente poco che è impossibile l’inserzione dell’impianto, senza interventi chirurgici atti alla ricostituzione di un volume adeguato. Si pensi che dopo soli tre mesi dall’estrazione di un dente la quantità di osso si riduce circa del 30% e nel periodo successivo continua a diminuire, seppure più lentamente; da questa osservazione è nata l’implantologia post – estrattiva.
L’implantologia post – estrattiva consiste nell’inserzione dell’impianto nella stessa seduta in cui si esegue l’estrazione del dente; in questo modo non si avrà riassorbimento osseo e sarà possibile posizionare un impianto più lungo (che è più stabile nel tempo rispetto ad uno corto) senza aver bisogno di una seduta supplementare per l’innesto osseo.
La gnatologia si occupa del trattamento delle disfunzioni dell’apparato stomatognatico, cioè delle problematiche relative alle funzioni della bocca e delle articolazioni temporo – mandibolari. Queste disfunzioni prendono vari nomi, DTM (Disturbi Temporo Mandibolari), DCM (Disturbi Cranio Mandibolari), Sindrome Algico Disfunzionale dell’Articolazione Temporo-mandibolare, tutte indicano un gruppo eterogeneo di alterazioni che possono essere molto disagevoli per il paziente.
I sintomi principali sono dolore, rumori articolari durante i movimenti mandibolari (detti click) e limitazione dei movimenti mandibolari, possono essere lievi e non dare alcun fastidio al paziente come essere intensi ed invalidanti. La tendenza di questi sintomi è al peggioramento con gli anni e non vanno sottovalutati soprattutto nei pazienti anziani che hanno perso molti denti e che non hanno una protesi che sostituisca gli elementi dentali persi.
Una visita di consulenza può evidenziare questi disturbi che con una terapia adeguata possono essere tenuti sotto controllo.
Principalmente è una alterata funzione, quale una protratta masticazione mono laterale, associata ad una situazione di stress che innesca la sintomatologia. Una valutazione clinica con l’ausilio di esami radiografici e strumentali ed eventualmente anche una risonanza magnetica, sono il presupposto di un inquadramento della patologia per poter scegliere la giusta terapia.
Associato a:
Associazione Scientifica no profit con sede in Milano, è stata fondata nel 1968 da un gruppo di professionisti e studiosi, convinti del ruolo che l’ortodonzia poteva avere nel raggiungere e mantenere lo stato di salute e benessere, attraverso la risoluzione di disturbi funzionali e problemi estetici